Uno dei protagonisti della serie tv Netflix SKAM si racconta 

Il pubblico lo conosce e segue nel ruolo di Martino Rametta in SKAM Italia, una fortunata serie ora molto seguita su Netflix che parla alle nuove generazioni affrontando tematiche molto attuali, dal sesso al bullismo. Federico &egrave; una vera promessa del cinema italiano, che gi&agrave; a ventitr&eacute; anni pu&ograve; vantare un percorso di tutto rispetto. Romano di nascita, classe 1997, la sua carriera inizia prestissimo a soli 12 anni, quando ha interpretato Andy nei&nbsp;Cesaroni. Prima di&nbsp;Skam, l&#39;abbiamo visto in diversi ruoli dalla tv ( Tutti i pazzi per amore 2,&nbsp; La Guerra &egrave; Finita) al cinema dove ha partecipato a produzioni&nbsp; di Pupi Avati (Il figlio pi&ugrave; piccolo) e&nbsp;Non c&#39;&egrave; campo&nbsp;di Federico Moccia. Personaggio per natura molto social e seguito su Instagram, lo abbiamo intervistato &nbsp;per conoscere meglio il suo percorso. 
 
Come sei arrivato alla recitazione?&nbsp;Raccontaci il tuo percorso&hellip; 
Ho iniziato a recitare per caso con una piccola partecipazione in un film di Pupi Avati.&nbsp; Ovviamente a quell&rsquo;et&agrave; non capivo molto quello che stavo facendo e quello che mi ha attratto di pi&ugrave; &egrave; stata l&rsquo;atmosfera che si creava sul set e da l&igrave; ho cominciato un mio percorso. Quindi si pu&ograve; dire che ho iniziato un po&rsquo; per gioco, ma piano piano la consapevolezza di ci&ograve; che facevo &egrave; cresciuta ed &egrave; diventata una vera passione.

Federico Cesari in GIORGIO ARMANI Completo con giacca doppiopetto, foto di Davide Musto

Skam &egrave; un format che ha avuto successo in tutta Europa e negli USA. Quale &egrave; secondo te il messaggio della serie che, dalla Svezia, ha cos&igrave; appassionato milioni di telespettatori 
L&rsquo;unicit&agrave; di Skam oltre i vari temi trattati, che si diversificano nelle varie stagioni, &egrave; quello di raccontare i ragazzi in modo vero, privo di filtri e di sguardi adulti e moralisti sulle loro vite. &Egrave; uno spaccato della quotidianit&agrave; di tantissimi giovani, con vite semplici, con elementi di certo radicati nei nostri anni, ma con tante dinamiche che sono familiari anche alle generazioni pi&ugrave; grandi, per questo secondo me Skam riesce ad essere molto trasversale come prodotto 
 
Dal 15 maggio approdate su Netflix, una piattaforma che vi dar&agrave; moltissima visibilit&agrave;. Cosa ti aspetti? 
Quello che ci auguriamo &egrave; che il prodotto piaccia e possa raggiungere un pubblico pi&ugrave; vasto possibile, visti i temi trattati; mi auguro che la gente non sia solo spettatrice, ma che riesca ad entrare nel punto di vista dei personaggi, visti comunque i fatti che stanno accadendo questi giorni lo ritengo pi&ugrave; che necessario.

&nbsp;

Il tema della serie &egrave; molto attuale. Si parla di religione, sessualit&agrave;, bullismo. Tutti temi che fanno molto discutere. Tu che sei giovane, cosa pensi che bisogna fare per aiutare le persone che si sentono vittime della non accettazione?&nbsp;Cosa ci sar&agrave; dopo Skam?&nbsp;Raccontaci i tuoi progetti 
Sicuramente questo &egrave; un tema vastissimo, e per fortuna sta aumentando la coscienza nelle persone di cosa siano realmente il bullismo e la non accettazione. Oltre che combattere in prima persona le discriminazioni, penso che sia molto importante per il soggetto in questione&nbsp; vittima di discriminazioni, avere un ambiente familiare attorno in cui sentirsi libero di essere se stesso completamente, senza paura di essere giudicato;&nbsp; quindi bisognerebbe aiutarlo nella costruzione di questo. Purtroppo &egrave; pi&ugrave; facile a dirsi che a farsi e un ruolo molto importante in questo &egrave; svolto dalle associazioni. 
 
Chiudi gli occhi, esprimi un desiderio e raccontacelo. 
Avevo dei progetti in pista che dovevo iniziare, ma le produzioni sono state rimandate quindi ora chiss&agrave;&hellip; Il mio desiderio ora &egrave; tornare a poter fare quello che facevo prima, con la gente a cui voglio bene. Sono soddisfatto della vita che ho e penso che sia una gran fortuna a 23 anni.

Chi sono i registi con i quali ti piacerebbe lavorare e perch&eacute;? 
Nella mia wish list vorrei lavorare con Luca Guadagnino, Lars Von Trier, Ludovico Bessegato e tanti altri&hellip; 
 
Un pensiero sul futuro del cinema italiano per un giovane attore come te? 
Spero che il cinema continui a seguire la via che secondo me ha gi&agrave; intrapreso, ossia dare spazio a tanti giovani che hanno passione e talento da offrire

#TalkingWith Federico Cesari di SKAM

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