Una cultura che diventa uno stile di vita. La sua  Milano Hive Tattoo Art Gallery è uno degli studi più grandi d'Italia e vanta co-lab con Nove25, Wildcat e una linea merchandising con t-shirt disegnate dall'artista Tony Ciavarro. 

Il tribale polinesiano rimane ancora ad oggi lo stile pi&ugrave; diffuso in Italia e tra i pi&ugrave; importati tatuatori dle nostro tempo specializzati in questo stile &egrave;&nbsp;Luigi Marchini.&nbsp;Fin da giovane era attratto&nbsp;alla cultura&nbsp;tribale, una passione che ha portato avanti nel corso degli anni in cui ha studiato un&nbsp;cultura&nbsp;che spazia da&nbsp;rituali di gruppo a tradizioni dei grandi santoni e sciamani,&nbsp;elaborando&nbsp;cos&igrave; il suo&nbsp;linguaggio artistico ricco di simbologie e significati.&nbsp; 
 
Hive Tattoo Art Gallery&nbsp;a NoLo (North of Loreto) &egrave; il suo studio fondato insieme ad Andrea Lanzi&nbsp;di 250 metri quadrati&nbsp;in cui si possono trovare 8 postazioni tattoo, una&nbsp;piercing area in collaborazione con&nbsp;Wildcat, un zona merchandising&nbsp;con una collezione esclusiva&nbsp;di gioielli&nbsp;realizzati da Nove25 esclusivamente&nbsp;per lo studio&nbsp;e le t-shirt targate Hive realizzate&nbsp;dall&rsquo;artista americano Tony Ciavarro. Lo spazio si scompone al suo interno come un alverare in spazi ben distribuiti, le cosidette cellette;&nbsp;al centro un ambiente&nbsp;dedicato ad exhibition temporanee&nbsp;le cui opere degli artisti sono in vendita.&nbsp; 
Ogni postazione&nbsp;ricrea&nbsp;alla perfezione l&#39;immaginario&nbsp;e lo stile di ogni&nbsp;tatuatore trasformando l&#39;ambiente in una vera e propria&nbsp;comfort zone. L&#39;area di lavoro&nbsp;di Marchini &egrave; da considerare una vera e propria&nbsp;wunderkammer nalla quale&nbsp;si possono trovare oggetti di ogni tipo: dai 40 premi italiani ed europei vinti nelle categorie &#39;Best Tribal&#39; e &#39;Best in Black&#39; alle&nbsp;fotografie storiche di Gian Paolo Barbieri e&nbsp;gli arnesi utilizzati in origine&nbsp;dalle popolazioni maori come il puhoro e il moko whakairo tecniche estremamente dolorose e invasive. Il tattoo&nbsp;stesso deriva infatti&nbsp;dalla parola polinesiana &#39;tatau&#39; suono onomatopeico prodotto dagli stumenti simili a scalpelli&nbsp;utilizzati per l&#39;esecuzione dei tatuaggi.&nbsp; 
 
&quot;Il tatuaggio &egrave; una forma d&#39;espressione del corpo; &egrave; arte sulla pelle, con le sue regole e i suoi codici. Solo un tatuatore professionista pu&ograve; garantire qualit&agrave; del suo risultato e consulenza specializzata nel comprendere le esigenze del cliente e scoraggiare richieste inopportune anche se, per fortuna, oggi il pubblico ha le idee pi&ugrave; chiare: ha imparato a conoscere infatti la simbologia dei disegni ed &egrave; in grado di orientrasi tra gli stili.&quot; Luigi Marchini

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L'arte polinesiana di Luigi Marchini

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