Thom Browne la carriera dello stilista americano sempre in uniforme
La carriera dello stilista americano che ha rivoluzionato la moda maschile unendo la passione per lo sport, l'ironia e le divise da lavoro.
Un suit Thom Browne è un suit per la vita. Fit impeccabile, elegantissimi revers stretti, pantaloni leggermente accorciati che svelano le caviglie, blazer che ridisegnano il corpo e quei piccoli e impercettibili distintivi che fanno la differenza come l’etichetta quadrata in vista o il gros grain con i colori del marchio blu, bianco e rosso. Mike Albo sul New York Times, gli aveva attribuito il merito di aver: «Creato un look completamente nuovo per uomini professionisti, ispirandoli a vestirsi di nuovo in modo accurato dopo anni di casual, di pigrizia da surfista e di cappellini da baseball indossati al lavoro».
Originario della Pennsylvania, classe 1965, laureato in economia, Thom Browne decide di intraprendere (per un periodo) la strada della recitazione per poi fare la sua prima esperienza lavorativa nel 1997 come addetto alla vendita nello showroom di Giorgio Armani di New York. Ma il primo ad accorgersi del potenziale creativo fu Ralph Lauren, che riconobbe il suo genio al Club Monaco e gli offrí (con riserva di alcuni dubbi perchè non aveva mai affrontato l'ufficio stile) una posizione nella sua azienda, divisione design e merchandising. Nel 2001 interrompe per lanciare il suo omonimo marchio, inizialmente acquistava abiti di seconda mano di Brooks Brothers e sperimentava sui tagli e i fit per ottenere la sua estetica. Poi nel 2006 Browne si rivela il candidato perfetto per la collezione di alta gamma Black Fleece e firma un contratto collaborazione con il marchio. Nello stesso anno, riceve il premio CFDA come miglior designer dell’anno nella divisione menswear e dopo due anni, assume il timone creativo per la collezione maschile Gamme Bleu del marchio italiano di piumini Moncler. Solo nel 2011 aggiunge la linea femminile del suo marchio presentando una sfilata durante la New York Fashion Week perchè come aveva spiegato: «Non c’è linea di confine tra la moda maschile e femminile, è sempre solo una questione di taglio».
THE INSPIRATIONS
Nelle sue collezioni ritroviamo ispirazioni estetiche legate alla cinematografia di Charlie Chaplin, la letteratura di Charles Baudelaire, riferimenti semiotici strappati alla cultura punk e universi fantastici popolati da animali. Un altro elemento che non manca mai nelle collezioni di Thom Browne è l'infanzia, la prima età dell'essere umano che gioca un ruolo fondamentale nella pratica creativa dello stilista: «Mi piace portare la gente a riflettere quando si confronta con il mio lavoro, ma non voglio cadere nella seriosità, per questo aggiungo sempre un tocco irriverente o ironico».
"Voglio provocare, interessare, anche affascinare. Mi piace ripetere un’idea fino al punto di renderla quasi fastidiosa. La ripetizione crea rigidità, che a sua volta genera una sensazione di incomodo ed è lì che la faccenda si fa interessante." Thom Browne
UNIFORMS
Ossessionato dalle uniformi, Thom Browne disegna tantissimi completi sartoriali, divise workwear e suit sartoriali formali. Il più delle volte sono completi tailored che virano sulle scale di grigi e si presentano con una vestibilità super fit, rigorosamente con polsini della camicia in vista, pantaloni leggermente accorciati o addirittura shorts o gonne a pieghe che arrivano al ginocchio. A questa base di abbigliamento considerata formale ed elegante, viene rieditato il design con volumi, tessuti inaspettati (come il seersucker o il feltro) e infine si aggiungono influenze ispirazionali di collezione.
LE PERFORMANCE E I FASHION SHOW
Il designer americano ha sempre mostrato una particolare attenzione alle presentazioni delle sue sfilate. Da lui tutti si aspettano sempre interpretazioni di ruoli, azioni performative, figuranti che recitano, esibizioni fortemente teatrali o installazioni artistiche realizzate ad hoc. Ospitato alla 75esima edizione di Pitti Immagine Uomo 2009 a Firenze nei saloni dell'Istituto di Scienze Militari Aeronautiche Thom Browne aveva portato una performace in uniforme di impiegati che picchiettavano ripetutamente sulle loro macchine da scrivere Olivetti. Tutti indossavano principalmente lo stesso look, elegantissimi e impeccabili. Ma tra i fashion moment più performativi ricordiamo i giardinieri che tagliavano l'erba per la sfilata primavera estate 2019, l'Arca di Noé popolata da animiali, i fauni metallizzati della sfilata primavera estate 2013 oppure il giardino di sculture viventi della sfilata primavera estate 2022.
HECTOR UNA MUSA PER THOM
Hector è il bassotto adottato da Thom Browne e il suo compagno Andrew Bolton, curatore del Costume Institute del Met-Metropolitan Museum of Art di New York. Un cane-icona che è diventato al pari di una musa per Thom Browne a cui gli ha dedicato collezioni, stampe e la celebre Hector Bag. Più volte gli è stato chiesto come mai la scelta di prendere in considerazione gli animali e a L'Officiel aveva risposto: «Magari all’inizio può intimorire l’idea di presentarsi ad esempio in ufficio con un porcellino al braccio, invece basta portare l’accessorio senza farsi troppi problemi. Gli animali di per sé simboleggiano innocenza e purezza, in questo caso credo rappresentino bene l’autenticità dell’intuizione che sta dietro al prodotto».
SKETCH E SILHOUETTE
Disegni astratti e geometrici sintetizzano le silhouette dei look proposti da Thom Browne. Esteticamente, bellissimi. Piccole opere d'arte esplicative che ricalcano le silhouette esagerate che vengono proposte nelle sue collezioni. Simmetrie e asimmetrie, cartamodelli astratti che si scompongono, abiti che ripercorrono la forma del corpo e altri che stravolgono il tradizionale figurino.
IL LEGAME CON LO SPORT
Da sempre il designer americano ha dato prova della sua passione per gli sport. Dalla sfilata uomo primavera estate 2008 ispirata agli sport acquatici e le ispirazioni al football americano che diventano campagne pubblicitarie, fino ad arrivare alle grafiche che riempiono i completi ultra fit. Thom Browne è sempre stato un grande interprete dell'universo sportivo, ma sempre con la sua chiave preppy americana e divertente. Il designer aveva anche avviato una collaborazione con l'FC Barcelona per vestire i giocatori in giacca e cravatta durante le giornate di gala. A volte invece ha coinvolto per le sue collezioni atleti famosi di respiro mondiale come la sciatrice alpinista Lindsey Vonn per la collezione autunno inverno 2021 oppure James Whiteside, primo ballerino dell’American Ballet Theatre che ha chiuso la sfilata primavera estate 2020.
IRRIVERENZA PECCAMINOSA
C'è un lato kinky anche per Thom Browne. Lo stilista ha esercitato più volte la sua vena più erotica durante la sua carriera, a volte in maniera spudorata e altre volte in maniera più sottile pur mantenendo un appeal sexy e allo stesso tempo divertente. Dai jockstrap che sostenevano la parte bassa della silhouette con un'intenzione volutamente sexy (un intimo sospensorio utilizzato inizialmente dagli atleti sportivi americani) per la collezione uomo primavera estate 2023 fino ad arrivare ai bra maschili indossati con orgoglio. Fiore all'occhiello che ha colpito l'attenzione di tutto il fashion system, il jockstrap con tanto di prince albert.
I SETTING DELLE SFILATE
Ogni fashion show è un mondo nuovo per Thom Browne che si aggiunge all'elenco delle ispirazioni. Quadri strabilianti, location meravigliose, azioni performative e setting studiati ad hoc. L'attenzione che impiega Thom Browne per la presentazione delle collezioni e le sue sfilate, non è di certo indifferente. Dagli incantevoli setting ricoperti di neve, fino ad arrivare ai giardini che vengono popolati da performer che diventano tableau vivant.
MET GALA E CELEBRITIES
Il marchio americano è amatissimo anche da star e celebrities che durante il red carpet al Met Gala (serata inaugurale della mostra Costume Institute del Metropolitan Museum of Art di New York) sfoggiano look custom made stravaganti ed elegantissimi. Tra i look memorabili ricordiamo la meravigliosa Lizzo con il suo flauto a traverso, Solange sui pattini da ghiaccio, l'esagerato abito di Cardi B fino ad arrivare ai gown di Jordan Roth, il frac di Adam Brody e la coppia Travis Barker e Kourtney Kardashian interamente decostruita.