Uno chef giovanissimo è tornato nella sua terra natia dopo un cursus honorum nelle migliori cucine del mondo: da quattro anni dirige la cucina del ristorante La Madernassa, eccellenza stellata del Roero

Michelangelo Mammoliti &egrave; nato a Giaveno, in provincia di Torino. Classe 1985, ha prestato onorevole servizio alla corte di Gualtiero Marchesi - all&rsquo;Albereta, in Franciacorta e al Marchesino di Milano - e poi da Stefano Baiocco - alla Villa Feltrinelli di Gargnano sul Garda - dove si &egrave; fatto catturare dal mondo dei germogli, dei fiori commestibili e da ogni qualit&agrave; di erba aromatica.

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Non contento, ha trascorso pi&ugrave; di cinque anni in Francia al fianco di Alain Ducasse. Uno che, di stelle Michelin, ne ha ricevute complessivamente ventuno. E ancora da Yannick All&eacute;no, Pierre Gagnier e Marc Meneau: tris di tristellati. A modo suo, ognuno ha trasmesso a Michelangelo disciplina, eccellenza, conoscenza, ma soprattutto passione infinita.

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Nel 2014 fa ritorno in Piemonte e si stabilisce nel ristorante del Resort La Madernassa in quel di Guarene, a pochi passi da Alba. Qui, in un distretto capitale del tartufo nel mondo, la buona cucina fa da padrona sposando con semplicit&agrave; ed equilibrio tutte le qualit&agrave; che il territorio &egrave; in grado di offrire. Michelangelo sperimenta con rigore, interpreta i desideri e le aspettative dei suoi clienti, contamina le sue ricette con i ricordi famigliari che hanno maggiormente aderito al caleidoscopio dei suoi ricordi. La Madernassa, oltre ad una splendida piscina e ad una serie di camere arredate con gusto, vanta Il ristorante vanta un orto, dei frutteti ed un giardino di aromatiche: per lo chef, il luogo ideale grazie al quale pu&ograve; esprimere la sua filosofia culinaria. Una ricerca che affonda le radici nella memoria, accostando sapori ed ingredienti in modo insolito e mai scontato, elaborando proposte creative capaci di impressionare e soddisfare anche i palati pi&ugrave; esigenti e raffinati.

@ Studio Brambilla Serrani

La piscina della Madernassa

Casa Lora, camere di charme a 50 metri dal ristorante

Nel nostro cuore, un itinerario gastronomico percorso in poco pi&ugrave; di tre ore, accompagnato da vini biodinamici sapientemente selezionati dal preparato sommelier Alessandro Tupputi che al piano terra della struttura cura una splendida cantina improntata sui Tripla A.

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Un antipasto che ruota attorno ad un semplice boccone di pane al prosciutto, accompagnato dai concetti rivisti di due piatti della tradizione piemontese: l&rsquo;insalata russa e l&rsquo;aspic; a seguire dei ravioli di Robiola di Roccaverano, con emulsione di crescione e foglie di cannella; per secondo un&rsquo;anguillette di manzo marinato al whisky, con patate soffiate e salsa fa&ccedil;on Caf&eacute;&nbsp;de Paris.

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Finire in dolcezza con Trompe l&#39;oeil: una fragola nella sua essenza (sembra una fragola vera, ma &egrave; una fedele ricostruzione, ndr), cuore al basilico thai e pomponette di mandorle. Mini dessert e amuse-bouche vari, tra cui una granita all&rsquo;uva fragola, gelatine di frutta, delicatissime mini madeleine e suchette al lampone.

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Una stella Michelin, come recita la Guida, indica un &quot;buon ristorante nella sua categoria&quot;, ma La Madernassa&nbsp;vale indubbiamente &quot;una deviazione&quot;.

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E chi ha orecchie per intendere, intenda.

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#placetoeat: La Madernassa

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