Lo stilista si è spento nella mattina del 19 febbraio 2019 nelle vicinanze di Parigi: lutto nel mondo della moda


Karl Lagerfeld &egrave; morto <a href="https://www.lofficielitalia.com/moda/e-morto-karl-lagerfeld">nella mattina del 19 febbraio 2019</a>, vicino a Parigi. Talento discusso e innegabile, lascia un vuoto incolmabile nel mondo della moda. L&#39;annuncio, arrivato nella tarda mattinata dai media francesi, arriva in seguito a settimane di indiscrezioni sulla salute dello stilista, alimentate dalla sua mancata presenza all&#39;ultima sfilata haute couture di Chanel: al suo posto &egrave; apparso il suo braccio destro di sempre visibilmente commossa, Virginie Viard.&nbsp; 
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Karl Lagerfeld biografia: gli inizi della carriera e il sodalizio con Fendi 
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Il kaiser, colui che amava dire &quot;la moda non &egrave; n&eacute; morale n&eacute; immorale, per&ograve; &egrave; fatta per tirare su il morale&quot;, nacque il 10 settembre del 1933 ad Amburgo da Otto, imprenditore nel campo di prodotti caseari, ed Elizabeth Bahlmann, un tempo commessa in un negozio berlinese. Ad appena 14 anni, Karl si trasfer&igrave; a Parigi per studiare arte e disegno visto che, gi&agrave; giovanissimo, il suo talento era sotto gli occhi di tutti. E nel 1954 arriva la prima conferma: vince il neonato Woolmark Prize, ancora oggi uno dei riconoscimenti pi&ugrave; ambiti nello scenario mondiale della moda. Pierre Balmain lo scelse come assistente, poi fu la volta di Jean Patou per cui disegn&ograve;, per cinque anni, la haute couture. Una carriera folgorante, la sua, e come potrebbe essere stato altrimenti. Nel 1965 avvi&ograve; il sodalizio ventennale con la maison Chlo&eacute;, per poi iniziare, nel 1972, a creare a fianco delle sorelle Fendi: Lagerfeld, insieme a Silvia Venturini Fendi, era tuttora il direttore creativo della maison romana.&nbsp; 
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Karl Lagerfeld biografia: la consacrazione con Chanel 
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Ancora una volta, nel 1983, le cose cambiarono nuovamente. Ad appena dieci anni dalla scomparsa di <a href="https://www.lofficielitalia.com/moda/coco-chanel-storia-moda">Coco Chanel</a>, la sua mente geniale venne scelta per rendere la maison della doppia C nuovamente di moda. Una sfida che il kaiser, soprannominato cos&igrave; per il suo aspetto granitico, accett&ograve; e fece sua fino alla fine, vincendola su tutta la linea. Puntando sui simboli della maison riusc&igrave; a svecchiarli al punto da renderli icone pop, ammettendo di sapere che Coco avrebbe odiato le sue creazioni eppure lui, sempre, desiderava proiettare se stesso cos&igrave; come il suo lavoro verso il futuro. E cos&igrave; Chanel, sotto il Lagerfeld pensiero, torn&ograve; a essere una delle griffe pi&ugrave; desiderate di sempre, con la 2.55 al braccio delle it girl di tutto il mondo. Per non farsi mancare nulla, negli anni Ottanta lanci&ograve; il suo marchio omonimo per poi congelarlo nel 1998 a causa dei troppi impegni come direttore creativo. Nel 2011 torn&ograve; con la linea Karl, grazie al sostegno del fondo Apax, a cui si affianc&ograve;, nel 2012, la griffe Karl Lagerfeld Paris. 
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Karl Lagerfeld &egrave; morto: addio al kaiser della moda 
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Un uomo allo stesso tempo riservato e divisivo, discusso fino all&#39;ultimo: &quot;Se volete essere politically correct siatelo pure, ma per favore non provate a coinvolgere gli altri nella vostra discussione, perch&eacute; sarebbe la fine di tutto. Volete essere noiosi? Basta essere politically correct&quot;. Questa, in estrema sintesi, la sua visione. Un genio assoluto che gi&agrave; manca e che lascia dietro di s&eacute; un&#39;eredit&agrave; stilistica enorme e preziosa. E se per capire chi prender&agrave; il suo posto ci vorr&agrave; il suo tempo, una cosa &egrave; certa: il mondo della moda, da oggi, non sar&agrave; pi&ugrave; lo stesso.&nbsp; 
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Karl Lagerfeld, la biografia del kaiser della moda

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