La collezione Giorgio Armani primavera estate 2026 ha unito Milano e Pantelleria in un testamento di stile.

L&rsquo;ultima collezione alla quale Giorgio Armani ha lavorato personalmente ha concluso - &egrave; il caso di dirlo, fuor di retorica - un'era. Presentata nella Pinacoteca di Brera, nel cuore del quartiere che lo stilista ha eletto a dimora per oltre mezzo secolo, la sfilata primavera estate 2026 si &egrave; aperta sulle note di Ludovico Einaudi, che ha accompagnato l'intero <span data-dobid="hdw" style="font-family: -apple-system, BlinkMacSystemFont, 'Segoe UI', Roboto, Oxygen, Ubuntu, Cantarell, 'Open Sans', 'Helvetica Neue', sans-serif; font-size: 0.9375rem; letter-spacing: 0px;">d&eacute;fil&eacute; <span style="font-family: inherit; background-color: transparent; font-size: inherit; font-weight: inherit; letter-spacing: 0px; font-style: inherit; font-variant-ligatures: inherit; font-variant-caps: inherit;">suonando dal vivo nel cortile d'onore del palazzo seicenteso. Una sequenza di completi in <strong style="font-family: -apple-system, BlinkMacSystemFont, 'Segoe UI', Roboto, Oxygen, Ubuntu, Cantarell, 'Open Sans', 'Helvetica Neue', sans-serif; background-color: #ffffff; font-size: 0.9375rem; letter-spacing: 0px;">tonalit&agrave; sabbia e grigio perla<span style="font-family: inherit; background-color: transparent; font-size: inherit; font-weight: inherit; letter-spacing: 0px; font-style: inherit; font-variant-ligatures: inherit; font-variant-caps: inherit;">, <strong style="font-family: -apple-system, BlinkMacSystemFont, 'Segoe UI', Roboto, Oxygen, Ubuntu, Cantarell, 'Open Sans', 'Helvetica Neue', sans-serif; background-color: #ffffff; font-size: 0.9375rem; letter-spacing: 0px;">giacche destrutturate<span style="font-family: inherit; background-color: transparent; font-size: inherit; font-weight: inherit; letter-spacing: 0px; font-style: inherit; font-variant-ligatures: inherit; font-variant-caps: inherit;"> e pantaloni dalla caduta ampia ha introdotto la prima parte della collezione. Elementi che hanno riaffermato le radici del lessico estetico del Signor Armani. <strong style="font-family: -apple-system, BlinkMacSystemFont, 'Segoe UI', Roboto, Oxygen, Ubuntu, Cantarell, 'Open Sans', 'Helvetica Neue', sans-serif; background-color: #ffffff; font-size: 0.9375rem; letter-spacing: 0px;">Milano e Pantelleria<span style="font-family: inherit; background-color: transparent; font-size: inherit; font-weight: inherit; letter-spacing: 0px; font-style: inherit; font-variant-ligatures: inherit; font-variant-caps: inherit;">, luoghi simbolici per <strong style="font-family: -apple-system, BlinkMacSystemFont, 'Segoe UI', Roboto, Oxygen, Ubuntu, Cantarell, 'Open Sans', 'Helvetica Neue', sans-serif; background-color: #ffffff; font-size: 0.9375rem; letter-spacing: 0px;">Armani<span style="font-family: inherit; background-color: transparent; font-size: inherit; font-weight: inherit; letter-spacing: 0px; font-style: inherit; font-variant-ligatures: inherit; font-variant-caps: inherit;"> di modernit&agrave; urbana e natura selvaggia, si sono offerti come cardini ispirativi, trasfigurandosi - dopo la sua scomparsa, il 4 settembre - in un omaggio conclusivo alla sua traiettoria stilistica.&nbsp;

La progressione cromatica si &egrave; dispiegata come un racconto della palette con la quale Armani ha vestito i suoi capi nei 50 anni di carriera. Dal neutro al verde militare, dal grigio minerale al blu notte, fino ai riflessi di viola. Un itinerario dal giorno alla notte, dalla citt&agrave; al mare. &laquo;Tutto appare fluido, leggero, come pronto a cedere ai venti dell&rsquo;isola&raquo;, spiega la maison, e davvero i tessuti - cotoni compatti, sete impalpabili, velluti sottili - sembravano vibrare come vele al vento. Non un tributo diretto al paesaggio, ma la reiterazione di un gesto armaniano essenziale. Sottrarre materia fino a renderla priva di peso.&nbsp;

Nel cuore della sfilata, tailleur e giacche morbide intrisi di una sensualit&agrave; trattenuta, hanno convissuto con silhouette maschili e femminili rese interscambiabili dall&rsquo;identica gamma cromatica e dai medesimi tagli. Una fluidit&agrave; che non indulge nella dichiarazione didascalica, ma ribadisce come la continuit&agrave; sia stata, per Armani, il solo autentico statement. La coerenza come esercizio di radicalit&agrave;, per un creatore che ha alleggerito le architetture del maschile ed elevato il power dressing femminile, trasformandolo in strumento di autorevolezza e affermazione del ruolo della donna nella societ&agrave; contemporanea.

Il finale, immerso nei toni del blu profondo e del viola incandescente, ha declinato trasparenze e riflessi notturni. Abiti in chiffon, ricami e paillettes tracciavano silhouette liquide: &laquo;vestiti che non hanno peso, di un&rsquo;eleganza leggera che si fa ricordare&raquo;. Se questa collezione pu&ograve; leggersi come un testamento, come la maison stessa ha lasciato intendere, il lascito ultimo di Giorgio Armani non risiede nei singoli capi, ma nel metodo. Un'estetica capace di trasformare il minimalismo in linguaggio universale, con la leggerezza eletta a forma pi&ugrave; alta del potere infuso attraverso l'abbigliamento.

La collezione primavera estate 2026 di Giorgio Armani ritratta sullo scalone d'onore della Pinacoteca di Brera (Courtesy of Giorgio Armani)

L'ultima sfilata di Giorgio Armani, la primavera estate 2026 e l'eredità del Maestro

L’OFFICIEL ITALIA - FALL ISSUE - N° 64 - JESSICA CHASTAIN 

L’OFFICIEL ITALIA - FALL ISSUE - N° 64 - PAOLA CORTELLESI 

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