Breitling: la corsa del tempo al 15° Trofeo Milano
Arrivano dal passato ma hanno ancora tanto da dire sul nostro presente e sul futuro che ci attende. Sono le vetture d'epoca che a Milano sfilano in parata in un evento organizzato da C.M.A.E. Nell’occasione Breitling ha presentato in anteprima la Top Time Classic Cars Capsule Collection.
Hanno forme e colori e suoni ai quali non siamo più abituati, circoscritti negli abitacoli, in coda ai semafori, lo sguardo perso nel traffico, o seduti come filosofi eraclitei a guardare il flusso incessante delle automobili in un giorno qualunque, a un'ora qualunque, che sia il tavolino di un caffè metropolitano o un cavalcavia su piste autostradali. Eppure solleticano qualcosa nella nostra memoria, un ricordo improvviso che se anche non può essere propriamente il nostro è comunque il gancio a una foto in bianco e nero vista in casa, al fotogramma di un film, al racconto dei nostri padri o dei nonni.
Ma cosa ci dicono oggi queste vetture, in viaggio dall'Ippodromo Snai San Siro al Museo Storico Alfa Romeo di Arese, e ritorno a Milano, tirate a lucido per il loro giorno di festa? Ci raccontano certo, senza enfasi, solo con la loro presenza, di un tempo altro, certificato dalla loro estetica che coi codici attuali definiremmo vintage o classic per collocarle in uno spazio-tempo che rassicuri noi prima di tutto, non certo loro che gareggerebbero ancora a un concorso dei tanti di bellezza senza tema d'essere battute in partenza per mere questioni di età. E però al contrario dei corsi e dei ricorsi della moda e prima della storia, definitivamente accantonate, superate a destra in tecnologia e a sinistra in rispetto dell'ambiente, in una bolla meravigliosa ma al di fuori del tempo, accudite con dedizione certosina da appassionati che le adorano come simulacri, oggetti al contempo reali e virtuali, in questa epoca che si compiace di distinguere l'analogico dal digitale loro sono qui e ora, davanti a me la vivente tridimensionale testimonianza di quanto illusoria sia la memoria, di quali e quante false apparenze si nutre e al contempo di quanto vividi siano i ricordi se basta il suono di un motore per riportare in vita ciò che credevamo perduto.
È allora questo il senso di un'esperienza che subito, in un pomeriggio autunnale, in una giornata di sole magnifico e ancora caldo mentre volge al tramonto nella Piazza d'Armi del Castello Sforzesco a Milano, tra gentleman, ma anche gentlewoman, drivers, classic enthusiasts e semplici curiosi che paiono dipinti in un quadro di Seurat, mi rivela la ragione per la quale Josip Brodskij identifica il valore autentico della civiltà nella conservazione delle opere dei suoi ingegni migliori e al contempo suggerisce a noi - abitanti illusoriamente del presente mentre costantemente facciamo viaggi mentali nel tempo - un modo possibile per essere parte di essa, inserendoci in quello stesso filone, costruendo forme artificiali ispirate dalla natura e dalla tradizione, intrecciando rapporti col passato e visioni future.
Se la bellezza cristallizza la forma in un eterno presente, queste vetture sfuggono al tempo dei cronografi. Ma cosa accade se queste stesse automobili si mettono in moto e attraversano lo spazio del contemporaneo e tornano ad abitare le nostre strade? Siamo travolti in un universo di quanti, multiformi e multicolori come in un’installazione di Refik Anadol, tra fanali che si sciolgono come gli orologi di Dalí, ruote che scivolano indietro come in “Tenet”, sogni tridimensionali in cui seduti a bordo scambiamo i nostri atomi con quelli dei sedili come in un romanzo allucinato di Flann O'Brien, e finanche potremmo amoreggiare col cambio come la protagonista di “Titane”.
Ha scandito il tempo: Breitling Top Time Classic Cars Capsule Collection che reinterpreta in chiave modern-retrò tre cronografi da corsa ispirati ad altrettante icone della cultura automobilistica americana: la Chevrolet Corvette, la Ford Mustang e la Shelby Cobra, modelli fuori concorso presenti all'evento.