Una città che cambia, si evolve, mantenendo salde le proprie radici e guardando al futuro: Milano è sempre più bella


&laquo;Le citt&agrave; sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri&raquo;, cos&igrave; scriveva Calvino su Le citt&agrave; invisibili, dandoci una definizione calzante per la nuova Milano di oggi. Perch&eacute; la citt&agrave; meneghina, mai come in questi anni, &egrave; stata capace di cambiare mantenendo salda la propria storia e sempre con uno sguardo verso il futuro.

Tutto &egrave; cominciato nel 2015, con Expo e, da allora, il Rinascimento milanese non si &egrave; pi&ugrave; fermato, come se quella di qualche anno fa fosse stata un&#39;iniezione di energia e ottimismo. Un salto di qualit&agrave; innegabile, nonostante le contestazioni che hanno caratterizzato quel periodo, che &egrave; perdurato negli anni e che ha visto nascere una nuova linea della metropolina (la metro 5) e che ne vedr&agrave; un&#39;altra nel 2021, quando la metro 4 dovrebbe essere ultimata. Una citt&agrave; che &egrave; cambiata tantissimo, tanto da essere diventata, con la sua provincia, la migliore in cui vivere secondo l&#39;annuale classifica redatta dal Il Sole 24 Ore. Senza contare, poi, i sempre pi&ugrave; frequenti riconoscimenti dalla stampa internazionale, con The New York Times che, possiamo dirlo, si &egrave; innamorato di Milano. 
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Il suo volto, d&#39;altronde, &egrave; cambiato tantissimo. Da essere intesa &quot;solo&quot; coma la capitale economica d&#39;Italia, oggi &egrave; una citt&agrave; che passa dall&#39;essere chiusa entro i propri confini a guardare al nuovo, al diverso, in una parola, al domani. Perch&eacute; stando a vedere quanto &egrave; successo in appena quattro anni, &egrave; impossibile non immaginarsi come sar&agrave; <a href="https://www.lofficielitalia.com/fashion-week/street-style-alla-settimana-della-moda-di-milano">Milano </a>tra un decennio: bellissima e vibrante, possiamo assicurarlo. Se abbiamo gi&agrave; visto cambiare lo skyline milanese con luoghi come Porta Nuova e la torre Unicredit di piazza Gae Aulenti, o come Citylife, in cui tre grattacieli firmati dagli architetti Arata Isozaki, Zaha Hadid e Daniel Libeskind la fanno da padrone e presto si vedranno affiancati da nuove costruzioni, Milano si prepara, nuovamente, a cambiare faccia.&nbsp; 
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Il progetto &egrave; pi&ugrave; che mai ambizioso e forse, proprio per questo, ai milanesi piace gi&agrave;. Nessuno come loro &egrave; capace di raccogliere una sfida e, soprattutto, di vincerla. La riqualificazione dei sette scali ferroviari milanesi &egrave; da intendersi pi&ugrave; come una trasformazione, essendo che quegli enormi spazi nati tra l&#39;Ottocento e il Novecento, un tempo dedicati al trasporto merci su rotaia, modificheranno totalmente il loro aspetto. I numeri sono imponenti: stiamo parlando di circa un milione e duecentocinquantamila metri quadri di superficie che diventeranno qualcosa di completamente nuovo, sette nuove zone con un diverso uso tra parchi e poli universitari che uniranno la periferia al centro, da Lambrate a Isola, fino a Porta Genova e Porta Romana per un totale di un milione e 200mila metri quadrati. Una nuova epoca sta per cominciare e Milano, come sempre, &egrave; pi&ugrave; pronta che mai. 
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La nuova Milano, protagonista di un inedito Rinascimento

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La nuova Milano, protagonista di un inedito Rinascimento

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