Da Prada devono avere la passione per Alfred Hitchcock, altrimenti non si spiega come facciano ogni volta a creare quel misto di eccitazione e suspense degno del grande regista. Entri in sala e il soundtrack ti ipnotizza con note un filo inquietanti che nemmeno il setting azzurro pastello (tutto è ricoperto di stoffa, dal pavimento alle sedute) riesce a stemperare. Questo giro c’è poi un sovraccarico di agitazione perché mentre gli ospiti prendono posto, a Barcellona Luna Rossa Prada Pirelli affronta la regata che potrebbe regalarle la finale della Louis Vuitton Cup, passaggio obbligato per battagliare in Coppa America, magnifica ossessione di Patrizio Bertelli. Inizia lo show, le modelle in pedana in effetti sembrano uscire da un thriller, una specie di “good girls gone bad” alla Prada maniera. Le ragazze indossano il tubino nero smanicato, solo che l’hanno tutto crivellato di maxi piercing. Il giacchino preso in prestito dal guardaroba della mamma lo abbinano a minigonne a specchio. Le giudiziose gonne a pieghe le rendono scriteriate quando la cintura in vita la staccano per poi agganciarla con anelli metallici che svelano la pelle nuda.  Spiccano gli occhiali da sole, giganteschi, retrò-futuribili, disegnati per coprire un bel po’ di faccia. E pure borse e scarpe si fanno notare, alcune sono rivisitazioni di modelli icona dalle stringate con la zeppa piatta di corda ai tacchi alti fiammeggianti, niente di rivoluzionario in senso assoluto, ma iper desiderabili, come del resto tutta la collezione.  Miuccia Prada e Raf Simons riescono nell’intento non semplice di mantenere alto il coefficiente di coolness mandando in pedana pezzi che, una volta smontato lo styling, potranno inserirsi senza grandi sforzi in un guardaroba reale. Nel frattempo Luna Rossa vince e l’happy ending in sala diventa trionfo.

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Suspence & stile targato Prada e la sfilata primavera estate 2025

Miuccia Prada e Raf Simons per la primavera estate 2025 mettono in scena una collezione donna che è un sapiente gioco di elementi strong e pezzi portabili nel quotidiano, con nell’aria un tocco di suspense quasi Hirchcockiano.