L’attore e conduttore racconta il suo percorso fra teatro, musica e cinema nel segno dell’ironia

Un personaggio camaleontico (classe 1987) Mario Acampa vanta un percorso internazionale con esperienze che spaziano dal teatro alla fiction, dall&rsquo;opera lirica al cinema. Dopo numerosi ruoli nelle fiction italiane accanto a Luciana Littizzetto, Marco Giallini, continua la sua formazione tra New York e Los Angeles vola a Budapest sul set di Ron Howard accanto a Tom Hanks nell&rsquo;ultimo film &ldquo;Inferno&rdquo;. Quest&rsquo;anno segna un momento importante nella sua carriera: Acampa &egrave; protagonista in teatro con &ldquo;Balliamo sul mondo&ldquo;, ma anche nel cast di &ldquo;Extravergine&ldquo;, commedia in onda su Fox Life diretta da Roberta Torre e con Lodovica Comello. Ed &egrave; anche recentemente uscito il suo primo film &lsquo;Press, storie di false verit&agrave;&rsquo; , oltre a un prossimo libro e opera show. Un artista vulcanico che sorprende per il senso di (auto) ironia che lo accompagna nella vita privata e professionale.

Sei in tourn&eacute;e con il il music hall Balliamo sul Mondo&hellip;come &egrave; nato il progetto? 
Balliamo sul mondo &egrave; partito da una suggestione di Matteo Forte, il nostro produttore, e un&rsquo;idea di Chiara Noschese che ha scritto il testo, oltre che farne la regia. E&rsquo; uno spettacolo che mi pare limitativo definire musical, perch&eacute; ha un approccio incredibilmente innovativo e coinvolgente nel suo essere cos&igrave; semplice e immediato. Ci si muove su un piano emotivo fatto di esperienze vere, quotidiane, reali per poi catapultarle in un universo senza tempo sfaccettato in cui pu&ograve; succedere qualunque cosa e l&rsquo;anima vola&hellip;

E come &egrave; stato lavorare su questa progetto? 
Scelgo con cura quello che faccio per cercare di non adagiarmi mai su ci&ograve; che mi rassicura. Uscire dalla comfort zone &egrave; vitale per un artista e in questa produzione mi sono messo molto in gioco. Il mio ruolo s destreggia tra onde talvolta dissonanti e questo fa si che ogni sera sia un&rsquo;esperienza totalmente unica e inaspettata, sia nel canto che nella recitazione.

e con Ligabue? 
Luciano &egrave; un uomo eccezionale, oltre che un&rsquo;artista potente e questo ti assicuro non &egrave; affatto comune. Cantare davanti a lui le sue canzoni, una in particolare che caratterizza il mio personaggio e cio&egrave; &ldquo;Niente Paura&rdquo;, &egrave; stato incredibile. In sala prove veniva tutto molto naturale e spontaneo e lui con delicatezza e rispetto mi ha portato per mano nel suo mondo, lasciando a me e alla regista la libert&agrave; di movimento.

Sei un artista eclettico, attore, conduttore ma anche autore. Come tieni insieme questi aspetti diversi? 
In realt&agrave; non mi sforzo di tenere insieme tutti questi lati di me. Quando sono partito per Los Angeles uno dei miei obiettivi era quello di trovare a Hollywood delle risposte, capire cosa volessi fare di pi&ugrave; e se ne fossi in grado anche fuori dall&rsquo;Italia. E proprio in America ho capito che &egrave; bellissimo esprimersi in modi diversi in base a ci&ograve; che si vuole dire. Il motore parte da dentro e poi il flusso trova la sua strada di volta in volta.

Sei anche uno dei protagonisti del cast di &ldquo;Extravergine&ldquo;, commedia diretta da Roberta Torre e con Lodovica Comello. 
Extravergine &egrave; una serie diversa e pop. Racconta i nuovi trentenni e quarantenni di oggi, generazioni difficili di lavoratori precari e relazioni complicate. Eppure siamo pur sempre animali e la sessualit&agrave;, espressa o repressa, condiziona i nostri comportamenti. Roberta Torre, una regista visionaria, &egrave; partita proprio da qui, senza moralismi e senza tab&ugrave;, ma mai in modo volgare. E&rsquo; stato un&rsquo;esperiena magica, prodotta da Publispei con Verdiana Bixio sempre presente e coraggiosa e Fox Italia che ha osato e ha vinto questa sfida.

Raccontaci del tuo ruolo in questa serie&hellip; 
Io sono Edo, sono il foodblogger della redazione di un giornale web in cui lavoro con Dafne (Lodovica Comello) che &egrave; la sex columnist. Edo &egrave; frizzante, entusiasta a tratti stravagante, ma la sua relazione con Violante vive un momento di noia. E&rsquo; proprio nel dramma e nel conflitto che per&ograve; riesce ad abbattere i suoi tab&ugrave;, le sue paure e ad aprirsi a un mondo fantastico, imparando ad &ldquo;assaggiare&rdquo; nuove emozioni anche a letto proprio come a tavola.

Press Storie di false verit&agrave; &egrave; il tuo primo film da protagonista in cui interpreti il ruolo di un giornalista stanco della routine. 
Il primo film da protagonista non si scorda mai&hellip; Mi sono confrontato per mesi con un personaggio che reagisce nel film in modo molto diverso da ci&ograve; che farei io e mi sono lasciato sorprendere dalle sue follie. E&rsquo; stata un&rsquo;esperienza catartica e affascinante in cui ho imparato soprattutto a gestire la continuit&agrave; e la credibilit&agrave; di un ruolo anche quando salti ogni giorno da una scena all&rsquo;altra nella sceneggiatura. Ho imparato molto e mi sono divertito tanto.

Questo &egrave; un anno ricco di nuovi progetti e in crescita. Dove ti vedremo prossimamente e quali i tuoi sogni nel cassetto? 
Dopo la conduzione del Junior Eurovision sono ripartito subito per il tour di Balliamo sul Mondo. Sar&agrave; una tourn&eacute;e lunga e arriver&ograve; praticamente in tutta Italia. Subito dopo inizio l&rsquo;allestimento del mio nuovo opera show di cui sono autore e regista &ldquo;L&rsquo;anfora di Clio&rdquo; che debutter&agrave; a Torino a maggio e nel frattempo a febbraio esce il mio primo libro per ragazzi &ldquo;Betty, l&rsquo;ape postina&rdquo; di cui sono molto orgoglioso, perch&eacute; &egrave; dedicato a chi ha bisogno di forza per raggiungere i propri sogni. Quanto ai miei sogni mi piacerebbe lavorare a un programma tv che parli alla gente, che sappia far ridere e riflettere. Mi piace entrare nelle case degli italiani come uno di famiglia.

Qual&rsquo;&egrave; il tuo rapporto con la moda? Come definiresti il tuo stile? 
La seguo per ricordare a me stesso quanto io sia incapace di essere alla moda! (ride) Amo i tartan e le righe, sono british nell&rsquo;anima e nella mia testa vorrei essere un dandy d&rsquo;altri tempi, ma nella quotidianit&agrave; jeans e t shirt sono i miei must have. Sono punk-chic, ti piace come definizione? Che poi &egrave; un modo carino per dire che mi vesto come capita.

Press - Storie Di False Verità.jpg

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