L'attrice premio Oscar si &egrave; spenta nella sua casa di Los Angeles, in California.&nbsp;

<article>
Diane Keaton si &egrave; spenta nella sua casa di Los Angeles all&rsquo;et&agrave; di 79 anni. L&rsquo;attrice, regista, icona di stile e voce inconfondibile del cinema americano, lascia un&rsquo;eredit&agrave; artistica che attraversa le generazioni.
</article>

Negli anni Settanta si afferma con un modo di recitare intellettuale, autoironico, incerto, timido. &Egrave; la bussola morale dentro al mondo spietato e corrotto raccontato da Francis Ford Coppola nella trilogia de &ldquo;Il padrino&rdquo;, e la stravagante Annie Hall, in &ldquo;Io e Annie&rdquo;, dove Keaton incarna un personaggio che influenza la moda di un&rsquo;epoca.

Nata a Los Angeles nel 1946, dopo il liceo si iscrive a un corso di recitazione, ma presto lo abbandona per trasferirsi a New York, decisa a tentare la carriera teatrale. Nella Grande Mela sceglie il cognome materno per distinguersi da un&rsquo;altra Diane Hall gi&agrave; iscritta al sindacato degli attori. Debutta a Broadway nel 1968 con il musical &ldquo;Hair&rdquo;. L&rsquo;anno successivo ottiene una nomination ai Tony Awards per &ldquo;Play It Again, Sam&rdquo;, scritta e diretta da Woody Allen, con il quale stringe un legame artistico e sentimentale. Il grande schermo arriva con &ldquo;Lovers and Other Strangers&rdquo;, ma il successo di pubblico esplode nel 1972 quando Francis Ford Coppola la sceglie per interpretare Kay Adams, ne &ldquo;Il padrino&rdquo;. Il film vince l&rsquo;Oscar come miglior film nel 1973, e Keaton riprende il ruolo nei due sequel del 1974 e del 1990.

Parallelamente continua a collaborare con Woody Allen in film come &ldquo;Provaci ancora, Sam&rdquo; (1972), &ldquo;Il dormiglione&rdquo; (1973) e &ldquo;Amore e guerra&rdquo; (1975). Nel 1977 arriva il ruolo che avrebbe definito la sua carriera. Con la stravagante Annie Hall di &rdquo;Io e Annie&rdquo;porta sullo schermo il suo stile personale, fatto di gilet maschili, cravatte e pantaloni sartoriali. Sul palco dell&rsquo;Academy Award &egrave; tra le prime a vestire un allora sconosciuto designer oltreoceano: Giorgio Armani.&nbsp;

Affronta ruoli intensi in film come &ldquo;Cercando Mr. Goodbar&rdquo;, &ldquo;Reds&rdquo; - al fianco del partner del tempo, Warren Beatty, per il quale lascia Woody Allen nel 1978 -, &ldquo;Shoot the Moon&rdquo; e &ldquo;La bambinaia&rdquo;. Con Nancy Meyers gira &ldquo;Baby Boom&rdquo; (1987) e le due commedie &ldquo;Il padre della sposa&rdquo; (1991) e &ldquo;Il padre della sposa - Parte II&rdquo; (1995), fino a &ldquo;Tutto pu&ograve; succedere&rdquo; (2003), che le vale un&rsquo;ulteriore nomination all&rsquo;Oscar.&nbsp;

Nel 1996 condivide la scena con Goldie Hawn e Bette Midler ne &ldquo;Il club delle prime mogli&rdquo;, divenuto ben presto un cult. Negli anni Duemila &egrave; nella serie di film &ldquo;Book Club&rdquo;, &egrave; l'affascinante e dolce commediografa conquistata da&nbsp;Jack Nicholson in commedia "Tutto pu&ograve; succedere" (2003), interpretazione grazie alla quale si aggiudica la quarta candidatura agli Oscar. Oltre a una rara incursione televisiva nella miniserie HBO &ldquo;The Young Pope&rdquo; di Paolo Sorrentino. &Egrave; anche regista di documentari e film, tra cui &ldquo;Heaven&rdquo; (1987) e &ldquo;Hanging Up&rdquo; (2000).

Addio a Diane Keaton, l'attrice di "Io e Annie" e de "Il Padrino" aveva 79 anni

Articoli consigliati

Pop culture

Stranger Things 5, come sarà l'ultima stagione della serie sci-fi Netflix

Fashion

New Frontiers: l'intervista a Violetta Marzialetti di Dienée

L'Officiel Art

10 artisti che ho scoperto ad Artissima 2025: la guida su cosa vedere alla fiera d'arte

Hommes

L’OFFICIEL Hommes Archive: le icone che hanno scritto la storia degli anni ’70 e ’80

Interviste

Shaping a Human: la visione di Niccolò Pasqualetti

Food

Berry Bayat racconta Rumor Rosé, un masterpiece della Provenza

Jewellery

La nuova collezione di Harry Winston celebra le radici glamour della Maison

Fashion

Florence Welch torna con l'album “Everybody Scream”, tra dolore, misticismo e rinascita