Glenn Martens, giurato a ITS 2019, racconta il suo ruolo di direttore creativo di Y/ project e conferma quanto siano importanti questi concorsi per i creativi di domani

L&rsquo;<a href="https://www.lofficielitalia.com/moda/a-its-quest-anno-ha-vinto-la-sostenibilita-e-il-coraggio-per-un-futuro-migliore">ITS</a> contest di Trieste, ideato da Barbara Franchin con l&rsquo;appoggio di Renzo Rosso (il patron di Diesel) funziona come una fucina di talenti anche grazie alla selezione condotta da giurie di esperti internazionali. Quest&rsquo;anno tra i giurati c&rsquo;era anche il belga Glenn Martens, alla guida di <a href="https://www.lofficielitalia.com/moda/y-project">Y/Project</a><a href="https://www.lofficielitalia.com/moda/y-project"> </a>dal 2010 dopo la morte prematura del fondatore Yohan Serfaty. Studi di interior design alla prestigiosa Royal Academy di Anversa, oggi &egrave; considerato uno dei giovani creativi pi&ugrave; promettenti della scena internazionale. 
 
Cosa c&rsquo;&egrave; di nuovo in questa edizione dell&rsquo;ITS?&nbsp; 
Ci&ograve; che &egrave; veramente nuovo in questa edizione &egrave; il tema della sostenibilit&agrave; e penso sia molto rincuorante che questa nuova generazione di talenti che viene dalle scuole sia gi&agrave; molto impegnata su questo fronte. E credo sia meraviglioso il fatto che stiano pensando al futuro perch&eacute; se vogliono lavorare nella moda devono assicurarsi che questo mondo in qualche modo &ldquo;resista&rdquo;. 
 
L&rsquo;energia di questi ragazzi deve essere contagiosa. Come ti influenza? 
Sono tutti molto giovani, e questo contest &egrave; veramente per talenti che non stanno ancora lavorando nella moda. Penso che per loro sia positivo conoscere dei designer che stanno gi&agrave; lavorando, come me, venire qui e veder giudicati i loro progetti. In questo modo non si sentono distaccati dalla realt&agrave; lavorativa, rinchiusi in una scuola. Qui la loro energia trova visibilit&agrave;. 
 
Cosa suggerisci a questi nuovi creativi?&nbsp; 
Sii fedele a te stesso. Io rispetto molti designer, per motivi diversi. Questo il mio consiglio: se il loro approccio &egrave; personale e onesto, devono ricordarsi di non perdersi per strada. L&rsquo;industria &egrave; satura e incontreranno molte persone che gli diranno cosa fare, cosa dire, come comportarsi, e se ascolti tutti questi &ldquo;consigli&rdquo;, rischi di perdere la tua personalit&agrave;. Bisogna sempre essere aperti e curiosi e capire l&rsquo;industria, ma penso ancora che la cosa pi&ugrave; bella della moda sia che in realt&agrave; rimane un mondo misterioso, &egrave; quasi un miracolo il motivo per cui un marchio funzioni o meno, non esistono delle regole precise. Certamente essere al posto giusto nel momento giusto aiuta; conoscere le persone giuste, ma non &egrave; una regola sempre valida. E per questo motivo la cosa pi&ugrave; importante da fare &egrave; credere in se stessi, e insistere. 
 
Cos&rsquo;&egrave; la bellezza per te? Diversit&agrave;: &egrave; una parola abusata al giorno d&rsquo;oggi?&nbsp; 
La bellezza.. &egrave; genetica. Molti percepiscono la bellezza come qualcosa che ha a che fare con il bilanciamento. E&rsquo; qualcosa che si trova in natura, ha a che fare con le proporzioni. E per questo motivo penso che la maggior parte delle persone siano attirate da cose simili. La bellezza non &egrave; una cosa a cui ambisco, specialmente nelle mie passerelle. Amo l&rsquo;eleganza classica. Sono una persona che ha studiato in maniera classica in Belgio. Le mie collezioni agli inizi erano molto concentrate sulle proporzioni. La diversit&agrave; per me &egrave; sempre stato un elemento naturale. Penso che quando vivi in una citt&agrave; grande, che sia Parigi, Milano, Roma, sei costantemente in contatto con cos&igrave; tante e diverse persone che non puoi che esserne influenzato. Y/ Project &egrave; un marchio formato da 25 persone dal background diverso, di diverse nazionalit&agrave;. Anche io sono una persona ma ho un milione di personalit&agrave;: posso essere un raver, un businessman, un bravo nipote, un amante. Questo &egrave; quello che cerco di spingere con il mio brand. 
 
E&rsquo; difficile trovare delle persone che condividono la tua stessa visione? 
Se succede, succede spontaneamente. Io ad esempio lo sento subito! Intendo; spesso la selezione di un nuovo membro avviene in maniera emozionale, a pelle. Ovviamente le selezioni avvengono attraverso la revisione di cv, meeting. Da noi funziona un po&rsquo; alla Google. Non ci sono orari, ma responsabilit&agrave;. Non sar&ograve; mai quello che dir&agrave; &ldquo;Non sei arrivato alle 9.30!&rdquo;. E&rsquo; il rispetto la cosa pi&ugrave; importante. Lo percepisci immediatamente quando qualcuno la pensa in maniera diversa.

#TalkingWith: Glenn Martens

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