In conversazione con Christine Nagel #WONDERWOMEN de L'Officiel Italia 

Dopo aver studiato chimica organica, Christine Nagel inizia a lavorare nel reparto di ricerca di Firmenich. Quando chiede di frequentare la celebre scuola di profumeria interna viene rifiutata perch&egrave;: A) &egrave; donna e B) non &egrave; originaria di Grasse, (dove le stesse famiglie si tramandano da generazioni la coltivazione dei fiori e il mestiere di naso, nda). Se non le consentono di crearli, le assegnano per&ograve; il compito di identificare gli odori, per poter decifrare le formule dei vari profumi. Oggi esistono delle macchine per farlo, ma &egrave; un training che si riveler&agrave; fondamentale per il suo futuro. E poich&eacute; la tenacia di fronte agli ostacoli &egrave; uno dei suoi tratti caratteriali pi&ugrave; spiccati, Christine Nagel abbandona Firmenich per Creations Aromatiques, diventando allieva di Michel Almairac. Nel 1997, a 38 anni, passa a Quest, nel 2000 a Givaudan, poi succede a Pierre Bourdon da Fragrance Resources, nel 2011 diventa direttrice creativa di Mane. Tre anni dopo Herm&egrave;s la chiama ad affiancare Jean-Claude Ellena, creatore dei profumi in house dal 2004. Nel 2016 Ellena si ritira e Christine Nagel ne prende il posto. Il suo compito: creare profumi senza regole di marketing e senza nessuna pressione temporale, di cui risponde solo al direttore artistico della maison, Pierre- Alexis Dumas. 
 
Perch&eacute; credi che Herm&egrave;s ti abbia scelto? 
Pierre-Alexis ha detto che si aspettava da me audacia e creativit&agrave;. E poi credo che mi abbiano scelta per la mia sensibilit&agrave;, perch&eacute; sono un naso &ldquo;tattile&rdquo; e da Herm&egrave;s il touch &egrave; fondamentale. La caratteristica identitaria&nbsp; di Herm&egrave;s &egrave; la centralit&agrave; della materia, l&rsquo;ossessione del dettaglio, al punto che l&rsquo;interno dei capi &egrave; curato quanto l&rsquo;esterno. Ancora, a identificare Herm&egrave;s &egrave; lo stile essenziale, ma non per questo freddo: nella profumeria, Ellena ha portato all&rsquo;estremo questo concetto, creando formule con poche materie prime, e nessuna ridondanza. 
 
Quale &egrave; per te la caratteristica fondamentale di un profumo? 
Fondersi con la pelle, detesto i profumi piatti. 
 
Come nascono i tuoi profumi? 
Se fai qualcosa di simile a quello che esiste gi&agrave; tutti ti apprezzano. Ma non mi interessa: mi interessa sorprendere. Ad esempio con Eau de Rhubarbe &Eacute;carlate, il mio debutto da Herm&egrave;s, una colonia senza agrumi, dove la freschezza tipica della colonia veniva restituita attraverso una pianta erbacea. In generale mi piace fare profumi diversissimi l&rsquo;uno dall&rsquo;altro. Per quello che poi &egrave; diventato Un Jardin sur la Lagune cercavo un giardino inglese e a un certo punto ho sentito parlare di un giardino segreto veneziano nell&rsquo;isola della Giudecca chiuso al pubblico che era appartenuto a un residente inglese, Frederic Eden, e che perci&ograve; veniva chiamato il giardino dell&rsquo;Eden&hellip; Ho scritto alla fondazione responsabile, e mi hanno eccezionalmente concesso di visitarlo. La prima volta ci sono andata d&rsquo;inverno, l&rsquo;aria era impregnata di sale, l&rsquo;atmosfera era cos&igrave; particolare da commuovermi, ci sono tornata altre due o tre volte, in stagioni diverse, per coglierne altre sfaccettature. Mi piace pensare che per tutti quelli che in quel giardino non ci possono entrare &egrave; come se il profumo ne aprisse la piccola porta d&rsquo;accesso. 
 
E per quanto riguarda la sostenibilit&agrave;... 
Herm&egrave;s non &egrave; un marchio ostentatorio, non dichiara tutto quello che fa, ma ovviamente c&rsquo;&egrave; attenzione al tema, ad esempio quando &egrave; stata proibita l&rsquo;esportazione del bois de rose del Brasile, perch&eacute; era una causa di deforestazione, l&rsquo;abbiamo sostuito con quello peruviano certificato. Facciamo una grande attenzione all&rsquo;utilizzazione dell&rsquo;acqua, anche se comunque per noi la qualit&agrave; viene prima di tutto. 
 
Hai delle materie prime feticcio? 
I legni teneri, o meglio i legni che mi piace lavorare fino a renderli tali. Forse in assoluto la materia che mi piace di pi&ugrave; &egrave; il patchouli perch&eacute; non sono mai riuscita a lavorarla... E poi mi piacciono i chypre, uno dei grandi profumi che mi piacerebbe aver creato &egrave; Feminit&eacute; de Bois di Serge Lutens, &egrave; un chypre straordinario. 
 
Il prossimo profumo? 
Sar&agrave; pi&ugrave; audace di quelli immaginati finora. Pi&ugrave; invecchio (ha 60 anni, nda) pi&ugrave; mi sento libera e mi autorizzo sempre maggiori libert&agrave;. 
 
Hai lavorato con grandi creatori di profumi. Chi &egrave; stato pi&ugrave; importante per te? 
Chi mi ha formato e marcato di pi&ugrave; &egrave; stato indubbiamente Almairac, &egrave; lui che mi ha insegnato a lavorare in modo essenziale. Io ero sua allieva a Ginevra, lui stava a Parigi, io gli inviavo le mie creazioni e lui mi chiedeva: &ldquo;Christine, perch&eacute; avete messo questo?&rdquo; e io toglievo e toglievo&hellip; 
 
Da Mane dirigevi la scuola di profumeria e oggi Herm&egrave;s patrocina l&rsquo;Ecole Superieure du Parfum di Parigi... Cosa cerchi in un allievo? 
Personalit&agrave;, creativit&agrave;, audacia. La tecnica si impara e la profumeria oggi ha bisogno di una scossa. 
 
Pochi mesi fa Herm&eacute;s ha inaugurato un nuovo m&eacute;tier, la Beaut&eacute;, con una linea di rossetti di cui tu hai inventato l&rsquo;odore, un mix molto particolare di sandalo, arnica, angelica&hellip; Sar&agrave; una specie di fil rouge olfattivo anche per le creazioni a venire? &nbsp; 
Per il rossetto devi rispettare le leggi specifiche che regolano&nbsp; il settore alimentare. Volevo creare un odore non scontato, quindi niente rosa, violetta, lampone e&nbsp; neppure vaniglia e pralina come nei rossetti normali. Per me il rossetto &egrave; l&rsquo;odore della bellezza e le materie che ho utilizzato si sono imposte come un&rsquo;evidenza. Quando usciranno altri prodotti penser&ograve; a soluzioni diverse. 
 
Cosa ti auguri per il futuro? 
Di poter continuare a suscitare emozioni. Per me il profumo &egrave; passione: ancora oggi quando vengo sorpresa per strada da certi profumi non resisto e fermo le persone per chiedere cosa portino.

#WONDERWOMEN: Christine Nagel 

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#WONDERWOMEN: Christine Nagel

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