Day 4 Paris Fashion Week con Loewe, Nina Ricci, Olivier Theyskens e Yohji Yamamoto
LOEWE
Dal Flamenco e i quadri di Velasquez JW Anderson proietta Loewe nel futuro per la collezione Autunno-Inverno 2020. La sobrietà, l’opulenza e l’arte vanno di pari passo in un condensato di abiti dalle grosse maniche baloon, gonne di volume drappeggiate e inserti in ceramica dell’artista Takuro Kuwata, applicati, oltre che sulle pettorine degli abiti, anche sulle pochette. I corpetti degli abiti sono lisci e scultorei, le stampe sono grafismi 70’ su sete jaquard e broccati rivisitati, mentre le camicie hanno colletti appuntiti con fermacravatta a forma di gioiello design, che decorano anche decollété, sneakers e le borse Hammock. Quello che colpisce di questa collezione, non è solo la riuscita rilettura dell'heritage spagnolo della maison, ma è più come il folklore sia soltanto un eco immaginario, perché silhouette e forme sono completamente attualizzate, come la tutina in maglina con maniche a volant i cui bordi sono finemente decorati da paillettes. Dove c'è morbidezza di drappeggio arriva la sartorialità architettonica (le cappe sale e pepe e i cappotti a triangolo monocromatici ne sono un esempio) a fare da contrappunto. Unico vezzo spiritoso? Il berretto di piume stile papakha caucasico, qui in versione grande dame.
Nina Ricci
Lisi Herrebrugh e Rushemy Botter, giocano ancora una volta con l’heritage della maison Nina Ricci arricchendolo con tocchi di modernità e d’ispirazione intimista. La collezione Autunno-Inverno 2020-21 porta in passerella mohair leggiadri e organza vaporizzata alludendo ai paessaggi ventori dell' Olanda, il paese d’origine dei due giovani designer. Le maglie a trecce sono morbide e gli abiti da sera di stampo couture, così come le lunghe gonne sono in shantung o seta increspati. Giacche spencer corte e gonne a matita, con iconico cappellone a forma di vaso rovesciato, rappresentano il key outfit dello show e trademark del nuovo corso della maison. La pelle translucida, il raso e le sete tecniche illuminano i cappotti e gli abiti da sera, su questi una ricca varietà di decori e dettagli, compaiono sulle spalle, così come il layering su layering amplifica i volumi. Stagione dopo stagione, vengono aggiunti nuovi livelli di narrazione ma la filosofia rimane la stessa: iniettare la giusta dose di contemporaneo ai codici della casa.
Olivier Theyskens
Back to basics, o Black to Basics. Ritorno alle origini per la collezione Autunno-Inverno 2020 di Olivier Theyskens, che sceglie di comporre una sinfonia stilistica in nero. Il primo look è stato una minigonna in pelle nera A-line, con le tipiche chiusure a gancio e occhiello (il suo tratto distintivo) sul di dietro, un dolcevita nero in seta e un cappotto in pelle nera. Le forme sono scolpite ma a livello sartoriale e senza alcun uso dei gancini da corsetto, che sono esclusivamente decorativi. Il corsetto c’è ed è in tulle, ma viene indossato come accessorio su bluse a manica lunga in maglina. Nel mezzo, Theyskens ha mantenuto la palette rigorosa di sempre: nero beige e rosa pallido e la silhouette similmente semplificata, con slip dress in seta dal taglio a sbieco. Lo stilista belga è stato appena nominato Direttore Artistico di Azzaro, e tornerà ad occuparsi di couture, nel mentre lo vediamo impegnato a ricordarci perché lo amiamo.
Yohji Yamamoto
Non tutti si sono accorti che l’insolita colonna sonora strumentale, era frutto del diletto musicale di Mr. Yohji Yamamoto. Con un sottofondo di chitarra che scandiva una dimensione irreale, hanno sfilato i classici dello stile Yamamoto, dagli abiti-divisa dall’allacciatura asimmettrica, gonne al taglio vivo, ai cappotti e piumini oversize, gli anfibi dalla punta arrotondata, le maxi maglie e le bombette nere (questa volta sovrapposte l’una su l’altra). Per la stagione Autunno-Inverno 2020 il designer adatta le sue forme dalla venatura punk a quella di corsetti e crinoline in versione puffer, ovvero piumino schizzandoli con segni grafici, stampe astratte simil-floreali nei colori rosso, blu elettrico e fuchsia. I cappotti imbottiti erano infatti modellati su sagome fin dé siecle, trasformando i piumini in pezzi d'epoca. Unica uscita colorata in una collezione all black, è quella di un giacchino di lana ruvido rosso su gonna a palloncino verde-azzurra. Una fascinazione verso il colore che forse rappresenta il crescente interesse del brand verso la cura dell’ambiente e Madre Natura.