Fashion Week

L’anima nomade di Olivier Rousteing per Balmain

La maison presenta una collezione intimista per l’inverno 2020
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La recente uscita di Wonder Boy, il documentario sulla sua vita e il suo lavoro, ha spinto Olivier Rousteing a portare in passerella i ricordi di infanzia e della sua educazione multietnica. Le sue origini somale ed etiopi miste al contesto tipicamente borghese di Bordeaux, rivelano la sua identità di nomade culturale, che si riflette nel guardaroba di un moderno esploratore. Giacche da aviatore (anche un riferimento Le Petit Prince con sfumature post-coloniali); cardigan foulard, giacconi e giacche da marinaio, eleganti completi color block, soprabiti di lana a collo ampio, maglioni argyle (alcuni in paillettes) e strisce marinière. Ha drappeggiato seta e crêpe nelle tonalità del beige e del panna su giacche, top e bluse con incrostazioni gioiello, per ridefinire il look di un principe africano insieme a pantaloni jodhpur e casacche in satin dorato. Chiudono lo show i classici tuxedo in seta bianchi e neri con spalle rinforzate e una serie di stampe raffiguranti le costellazioni zodiacali. Un memoir visuale e  un invito ad accogliere la diversità elevando il look più sportivo al massimo dell’eleganza. Anche usando sneakers con suola 3D o occhiali sofisticati frutto della collaborazione con il brand Akoni.

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