Un collettivo anonimo sui social sta facendo piazza pulita nel beauty contro recensioni false e sovrapprezzi. Il futuro? Non sarà più nelle mani delle influencer, ma dei consumatori informati che entreranno in profumeria come in libreria

Consapevolezza: se dovessimo riassumere in una sola parola le tendenze nel mondo della bellezza per il 2019 questa sarebbe la pi&ugrave; adatta. Mentre i packaging fucsia femministi o bianco-purezza diventano eco-sostenibili, dentro le formule puntano sempre pi&ugrave; a rispettare la biologia di ogni essere vivente. Nell&rsquo;ultimo anno infatti a cambiare di pi&ugrave; non &egrave; stata la tecnologia ma la nostra mentalit&agrave;, anche grazie a nuovi canali di informazione pi&ugrave; diretti come Instagram. Lo dimostra la nascita, lo scorso aprile, di un account primo nel suo genere per l&rsquo;industria beauty: Est&eacute;e Laundry (@esteelaundry), gi&agrave; ribattezzato come il Diet Prada (@diet_prada) dei cosmetici. Come si intuisce gi&agrave; dal nome, che unisce quello della multinazionale Est&eacute;e Lauder con la parola inglese Laundry (lavanderia), il nuovo account vuole portare alla luce &ldquo;i panni sporchi dell&rsquo;industria cosmetica&rdquo; diventando il suo cane da guardia. Non era dei giornali questo ruolo verso i poteri pi&ugrave; forti? &laquo;La stampa parla spesso del lato glamour della bellezza ma meno dei suoi problemi: mancanza di trasparenza, ingredienti nocivi, pratiche commerciali disoneste, processi di produzione insostenibili, rischio di esaurimento delle risorse naturali, impatto sull&rsquo;ambiente, lavoro minorile. La maggior parte delle persone non si rende conto che c&rsquo;&egrave; un lato oscuro del settore che non viene raccontato e che noi vogliamo mostrare&raquo;, ci racconta per mail il &ldquo;collettivo beauty anonimo&rdquo;, come si autodefinisce, firmandosi EL.

Quello di rimanere anonimi per loro &egrave; una necessit&agrave; e una forma di protezione: &laquo;Ci d&agrave; pi&ugrave; potere nell&rsquo;opporci a soggetti beauty dalle risorse infinite. Inoltre, non vogliamo attirare attenzione su di noi: vogliamo dare una voce ai consumatori e condividere le loro storie per dimostrare che la bellezza ha anche un lato poco glamour, che bisogna conoscere per prendere decisioni pi&ugrave; consapevoli&raquo;. La nascita di Est&eacute;e Laundry viene quindi da una necessit&agrave;: rendere il settore beauty pi&ugrave; trasparente. Dal momento che molti marchi cosmetici comprano pagine di pubblicit&agrave; e sponsorizzano post Instagram, quello dell&rsquo;onest&agrave; nei mezzi di comunicazione &egrave; un problema reale. &laquo;Pubblicazioni indipendenti come Beauty Independent, micro e nano-blogger e piccoli marchi stanno aprendo la strada verso un&rsquo;industria della bellezza pi&ugrave; trasparente, perch&eacute; vogliono dare informazioni veritiere. Le blogger e le influencer pi&ugrave; famose, invece, sono il problema pi&ugrave; grande, perch&eacute; nel postare e recensire prodotti sono guidate principalmente dal denaro&raquo;, racconta EL. Per restituire potere ai consumatori e aiutare i loro followers - affettuosamente rinominati &ldquo;Laundrities&rdquo; - Est&eacute;e Laundry nei suoi post chiama in causa direttamente i marchi, che &laquo;devono essere ritenuti responsabili per le loro azioni e le loro pratiche commerciali&raquo;. I primi brand con cui si &egrave; imbattuto sono anche le sue prime vittorie: il collettivo infatti &egrave; diventato famoso smascherando una scorrettezza del marchio Sunday Riley, che chiedeva ai suoi dipendenti di scrivere recensioni false e positive sui suoi prodotti.

Dopo questo successo, un altro &ldquo;bucato&rdquo; firmato Est&eacute;e Laundry &egrave; stato quello del fondatore di Deciem Brandon Truaxe (recentemente scomparso), un uomo dispotico e molto singolare che, dopo diversi scivoloni social, &egrave; stato rimosso dal ruolo di amministratore delegato del colosso beauty. Alcuni troll e critiche all&rsquo;account ci sono, ma il collettivo va avanti convinto che nel futuro la bellezza avr&agrave; consumatori sempre pi&ugrave; informati: &laquo;La trasparenza &egrave; un&rsquo;esigenza sempre pi&ugrave; urgente e questo significa fine delle scorrettezze, di recensioni false, di Inci (l&rsquo;elenco degli ingredienti, ndr) occultati e di pink tax (il sovrapprezzo degli articoli con target femminile, ndr). Inoltre, fortunatamente, le grandi influencer saranno una cosa del passato. Ci&ograve; che conter&agrave; di pi&ugrave; sar&agrave; conoscere l&rsquo;origine dei prodotti e il loro impatto sulle persone e sull&rsquo;ambiente&raquo;. In profumeria ci entreremo insomma con un atteggiamento pi&ugrave; simile a chi entra in libreria: con maggiore cognizione di causa e leggendo meglio la &ldquo;prefazione&rdquo;.

I guardiani della bellezza

Articoli consigliati

Pop culture

Stranger Things 5, come sarà l'ultima stagione della serie sci-fi Netflix

Fashion

New Frontiers: l'intervista a Violetta Marzialetti di Dienée

L'Officiel Art

10 artisti che ho scoperto ad Artissima 2025: la guida su cosa vedere alla fiera d'arte

Hommes

L’OFFICIEL Hommes Archive: le icone che hanno scritto la storia degli anni ’70 e ’80

Interviste

Shaping a Human: la visione di Niccolò Pasqualetti

Food

Berry Bayat racconta Rumor Rosé, un masterpiece della Provenza

Jewellery

La nuova collezione di Harry Winston celebra le radici glamour della Maison

Fashion

Florence Welch torna con l'album “Everybody Scream”, tra dolore, misticismo e rinascita