Una celebrazione contemporanea della natività in Piazza del Popolo

&ldquo;I lampioni di Piazza del Popolo sono collegati con il reparto di maternit&agrave; del Policlinico Agostino Gemelli. Ogni volta che la luce pulser&agrave; vorr&agrave; dire che è nato un bambino. Quest&rsquo;opera è dedicata a lui e ai nati oggi in questa città&rdquo;.

A qualunque passante, turista, cittadino - anche al pi&ugrave; distratto - sar&agrave; capitato in queste calde giornate romane, passando per Piazza del Popolo, di imbattersi in questo breve e &lsquo;illuminante&rsquo; testo, riprodotto su alcune lastre di ferro disposte in corrispondenza dei principali accessi pedonali della piazza. Questi pannelli didascalici sono parte integrante dell&rsquo;ambizioso progetto di arte pubblica &ldquo;Ai nati oggi&rdquo; di Alberto Garutti, visibile al pubblico fino a dicembre 2019. Il lavoro di Garutti, dopo esser stato presentato, a partire dal 1998, in diverse citt&agrave; del mondo, giunge finalmente a Roma per iniziativa del Museo MAXXI di Roma.

Nell&rsquo;opera Ai nati oggi, la luce dei lampioni di Piazza del Popolo si intensifica ogni volta che nasce un bambino. Tramite un pulsante installato nel reparto di maternit&agrave; dell&rsquo;ospedale e premuto in occasione di ogni nuova nascita, i lampioni aumentano gradualmente la loro intensit&agrave; luminosa, per poi tornare, dopo circa trenta secondi, alla media costante di illuminazione. Un&rsquo;alterazione momentanea della luce che interrompe per un attimo il flusso ordinario e frenetico della citt&agrave; per rendere omaggio all&rsquo;unicit&agrave; e al prodigio di ogni nascita.

Garutti, costantemente impegnato nel suo percorso di artista e docente a riflettere sul rapporto tra opera d&rsquo;arte e spazio pubblico, si confronta dunque con un tema comune a tutti i popoli - &ldquo;contenuto nell&rsquo;ordine primigenio e perpetuo delle cose create&rdquo; per citare Leopardi, ricorrendo a un mezzo di comunicazione, la luce dei lampioni &ndash; immediato e riconoscibile da chiunque, silenzioso, con un impatto ambientale minimo, non invasivo, perch&eacute; gi&agrave; inserito nel contesto densamente stratificato dell&rsquo;urbe.

L&rsquo;artista, senza intervenire direttamente con un&rsquo;opera ex-novo ma sfruttando elementi e architetture preesistenti, si pone come registra di un&rsquo;operazione lasciata volutamente anonima che intende instaurare un dialogo diretto con la citt&agrave; e i suoi abitanti, nel tentativo di riavvicinare l&rsquo;arte alla realt&agrave; della vita. In questo senso, le lastre che accolgono la didascalia si pongono come il dispositivo necessario per avvicinare il pubblico al lavoro e comunicarlo. Si tratta in definitiva di un racconto contemporaneo della nativit&agrave;, un tema caro alla storia dell&rsquo;arte reinterpretato dall&rsquo;artista attraverso la sperimentazione di nuovi codici linguistici e di nuovi contesti operativi, in cui la citt&agrave; diventa scenario e motore stesso dell&rsquo;opera.

Per sua natura, la luce dei lampioni si configura gi&agrave; come parte integrante della citt&agrave; e dei suoi monumenti, ma &egrave; grazie all&rsquo;intervento di Garutti che il dispositivo luminoso diventa a sua volta un monumentum, in quanto testimonia ai passanti il ricordo di un evento universale: la nascita, fondamento e ri-generazione di ogni comunit&agrave;.

Ricorrendo all&rsquo;alto valore simbolico della luce l&rsquo;artista si fa portavoce di valori e sentimenti universali. Ai nati oggi &egrave; un inno alla speranza, un commovente benvenuto alla vita a Roma, la citt&agrave; per definizione eterna, che proprio sulla nascita di due gemelli, Romolo e Remo, ha costruito il suo mito di fondazione.

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Alberto Garutti, Ai nati oggi, inaugurazione 2 luglio 2019, foto di © Musacchio, Ianniello & Pasqualini. Courtesy Fondazione MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo.

Alberto Garutti a Roma

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